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MINCHIÓN
s.m.
Bonaccione, persona che si fa convincere facilmente, che sopporta i torti ricevuti ed anche ‘sciocco, tontolone’ (Pennacchi, Il monumento al cane, 145 “...En fatti per i furbi, anco se accanto / c’en le crucette per i più minchioni”). Il vocabolo non è di origine garfagnina ed è entrato nel dialetto locale per contaminazione esterna perdendo anche il suo originale significato dispregiativo da ricollegarsi a minchia, termine dialettale derivante dal lat. mentula, ‘pene’ (Passerini Tosi, 929).