Dizionario garfagnino

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METTE

trans.

Coniugato come crede, ma irregolare al pass. rem.: io misi (io mettéi), tu mettésti, egli mise (più raro metté), noi mettémmo(mísimo),voi mettéste, essi mísero(mettérono, mísino) e al part. pass.: misso. Mettere, collocare, installare, porre, nonché nelle molteplici altre accezioni della lingua italiana (Pennacchi, Tipi strani, 10: “È uno che ci ha misso, gnente, gnente / du’ anni per pijassi la patente”). Caratteristico nel senso di ‘germogliare’ (l’ajo e le cipolle hanno messo). Assai singolare è poi il significato di mette riferito alla chioccia, che identifica l’attività di porre la gallina sulle uova affinché le covi. Nella novella La ciocchia dell’Argia, riportata dal Venturelli, 251, la narratrice dice: “E ci avea una ciocchia e l’eva messa…”. Dal lat. mittere ‘mandare’.