Dizionario garfagnino

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MESTIÉRI (MISTIÉRI)

s.m.

Vocabolo invariabile che si trova impiegato nelle locuzioni impersonali ’un esseci mestieri (di qualcosa) ‘non esser necessario, esser superfluo’ e ’un ave’mestieri(di qualcun) ‘non aver bisogno’. Il vocabolo (che troviamo – con il significato di ‘senza dubbio’ – in Valiensi, La canipa, 118: “La canipa, a que’ tempi, ’un c’è mistieri, / per fa’linzoli, federe e ‘l vestito / per tutte le ragazze da marito / era ‘l più conturbante de’ pensieri) ha un precedente illustre niente meno che in Dante il quale, nel canto III del Purgatorio, 37-39, per invitare gli uomini ad accontentarsi del sapere che le cose esistono, senza presumere di risalire alla causa prima di tutto (in quanto se fosse stato loro concesso di conoscere ogni cosa, non sarebbe stato necessario che Maria generasse Gesù perché lavasse la macchia del peccato originale) così si esprime: “State contenti, umane genti al quia; / ché, se possuto aveste veder tutto / mestier non era parturir Maria” (cfr. Commento alla Divina Commedia di Carlo Grabher). Dal franc. ant. mestier, a sua volta derivato dal tardo lat. misterium per il class. ministerium‘servizio’.