Dizionario garfagnino

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GIÓ

avv.

Giù, sotto, in basso. La . finale al posto della . italiana è dovuta probabilmente a ragioni eufoniche (Bonini, Si pole nasce anco cusì, 22: “Mi tirai gió dal letto e a tastoni, / cusì, senza lume e come un matto, / m’infilavo alla mejo su i calzoni…”; ancora Bonini, Mia credici, 36: “Merendon merendon, gió gió vinia / il sor Luvigi con le mane in sacca” e sempre Bonini, Rosario, 80: “…Maria, tiriti gió quella gonnella”). Comunque, se gió è più squisitamente garfagnino, il dialetto conosce anche giú (Pennacchi, Mezzo sogno di una notte di Capodanno, 20: “M’asciugai un luccicon, presi una balla / e m’avviai giù giù, verso la stalla”).