Dizionario garfagnino

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GARZÓN

s.m.

Pezzo di legno o di coccio che si appoggia, tenendolo fermo con il piede, al paiolo attaccato alla catena del camino affinché questo non abbia a spostarsi, e magari a rovesciarsi, quando si mesta la polenta. È un’ovvia estensione (divenuta però accezione primaria) del significato di ‘aiutante’ (presente anche nel dialetto garf.), che ha comunemente il termine ‘garzone’. Da sottolineare che il periodico della valle, nel riportare questo vocabolo tra le parole tipiche del dialetto, gli dà la definizione, meno nota, di “mensola di legno cui si appende la caldaia per far bollire i biroldi o il formaggio” (ved. infra giron). Nello Guido Poli dà una definizione non lontana da quella da noi fornita. Egli infatti dice: “Come una tegola, ma di legno, ricoperta di latta perché non si bruci: si appoggia contro il paiolo e lo si tiene fermo; quindi si mesta la polenta”. Anche Odorico Bonini concorda, parlando di “attrezzo di legno a forma di tegola per tener fermo, con il ginocchio il paiolo posto sul fuoco”. Dal franc. garçon ‘ragazzo, giovane’.