Dizionario garfagnino

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CAVÍCCHIO

s.m.

Stecco, piolo aguzzo da piantarsi nel muro (“La gente garfagnina dicea…così,” 96); gradino delle scale a pioli, barretta di rinforzo per le gambe delle seggiole (ved. infra caviglio). Lenzi lo riporta nell’accezione di ‘bastoncino rotondo e secco per avviare il fuoco’. In senso traslato si usa per indicare delle gambe molto magre (di chi enno que’ cavicchi?). Tipica l’espressione garfagnina cavicchio della polenta con cui si indica un bastoncino di legno flessibile privato della corteccia e piegato ad arco, tenuto flesso da un cordino agli estremi, con il quale si taglia a fette la polenta (Lenzi). Viene usato in sostituzione della tecnica tradizionale (ormai quasi dimenticata) di affettare la polenta, che era uno spettacolo a vedersi. c:hi vi provvedeva – dopo aver diviso in grossi pezzi la polenta ed essersi legato un filo ad un dito della mano sinistra – si poneva sul palmo della stessa mano un pezzo di polenta; quindi, afferrato con l’altra mano il capo libero del filo, lo utilizzava per ottenere tante fette di fumante polenta (e non si scottava!). Dal lat. claviculusdim. di clavus ‘chiodo’.