Dizionario garfagnino

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VASSÓIA (VASSÓRA)

s.f.

Attrezzo di legno costituito da due assi incernierate a formare un angolo maggiore di 90 gradi con quella di base assai più larga e leggermente concava. Le due assi erano delimitate ai lati estremi da due elementi triangolari, dando allo strumento l’aspetto di una grande paletta priva di manico. Nella base concava si ponevano i fagioli, le castagne, le granaglie per eliminare – muovendo ritmicamente l’attrezzo - la pula (ved. supra), i pezzetti di buccia, le scorie; nel Glossario del professor Venturelli, 268, troviamo la variante bassoja. Con il termine vassoia (vassoietta) si identificava poi anche un attrezzo più piccolo avente la stessa funzione, ma forma un po’ diversa, una specie di paletta concava con un corto manico e le pareti laterali alte ed oblique, adoperata anche per prendere le granaglie, lo zucchero o la farina sfusa. Da ‘vassoio’, derivato dalla fusione di vas e missorium ‘vaso da portata’, con riferimento alla forma della base dello strumento.