Dizionario garfagnino

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URCÍN

s.m.

Norcino, persona che uccide i maiali e ne lavora le carni (ved. anche supra orcino). (Bonini, È Pasqua, 43: “Solamente ho sintuto un agnillin / che, belando, diceva a voce spenta / mentre stava fra l’ugne dell’urcin: / Accidenti alla Pasqua e a chi l’ha inventa”). La parola dialettale è una storpiatura di ‘norcino’, vocabolo relativo a chi compie i lavori sopraddetti, probabile conseguenza del fatto che si trattava di un mestiere svolto un tempo principalmente dagli uomini provenienti dalla cittadina umbra di Norcia). Alfredo Panzini, nel suo ‘Dizionario Moderno’, 455 precisa simpaticamente: “boschi di ghiande alimentano bei porci, onde ‘norcino’ vale chi castra i porci e chi insacca carni suine e vende salumi. Estensivamente persona sudicia, mal vestita. Anche dispregiativo per chirurgo”; quest’ultimo significato, per quanto sconosciuto al dialetto della Garfagnana, pare meritevole di segnalazione, pur se bisognerebbe chiedersi se sia maggiormente dispregiativo per il medico o per i pazienti.