Dizionario garfagnino

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PAGALÒSTE (PAGA L’ÒSTE)

s.m.

Tipico gioco dei tempi passati, variante di quello delle bocce. “Una delle sue caratteristiche peculiari consisteva nella ‘chiamata’. Il giocatore favorito dalla sorte dava inizio alla partita, lanciando il pallino e quindi tirava la sua boccia; prima che questa avesse terminato la corsa, egli doveva necessariamente ‘chiamare’ un altro dei partecipanti (al lancio della propria sfera, n.d.a.) dicendo: “Venga...(il tale...il tal’altro)”. La gara continuava con queste modalità fino a che l’ultimo giocatore non pronunciava la fatidica frase: “Venga l’oste”. Il concorrente la cui boccia si trovava a distanza maggiore dal pallino veniva così penalizzato, ma aveva il diritto di lanciare il pallino stesso nella fase successiva della partita. Sanzioni più o meno pesanti, a seconda degli accordi preliminari tra i partecipanti, venivano comminate anche a chi, per distrazione o troppa foga, dimenticava di chiamare il nome o, peggio, lo sbagliava. A fine gara i giocatori offrivano le consumazioni, di solito alcuni bicchieri di vino rosso, in proporzione alle pagarelle (ved. la voce seguente), ossia alle penalità accumulate nel corso delle varie partite” (Lorenza Rossi, 253/254).