Dizionario garfagnino

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MIA’

intrans. impers.

Bisognare, esser necessario. È usato alla terza persona del pres. indicat. (mia), dell’imperf. (miava), del fut. (mierà), del condiz. (mierebbe). Costruito con l’inf. rifiuta la congiunzione ‘che’ (mia vede la gente in piazza! ma ‘mia che tu veda come piove!’). (Santini, Opinioni sull’anticipo dell’ora legale, 13: “Già nun ci credo; eppo’, per che motivo / mia mette j orologi tutti avanti?”). È adoperato anche enfaticamente per richiamare ancor maggiormente l’attenzione (Pennacchi, Il miccio e il cunijoro, 26: “D’altra parte se c’è la cuntingenza / mia pur che qualchedun rimanghi senza”). Il verbo è impiegato con grande frequenza anche da Bonini (Cusì va el mondo, 27; Cunsij materni, 33; Non si po’ più gnanco biastimà, 73). In alcuni paesi si sente anche la variante bia’e soprattutto la terza persona singolare bia (Cfr. Venturelli, Glossario, 268). Ved. anche supra bigna’.