Dizionario garfagnino

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CIGNÀLE

s.m.

Cinghiale, maiale selvatico con due robuste zanne, oggetto di caccia per l’abitudine a devastare raccolti e per le sue carni pregiate (Pennacchi, Santa Maria e Ferragosto, 120: “Verso il tardi, per esse uriginali / fanne un giretto per vede’ i cignali”). Curiosa la derivazione etimologica, dall’agg. singularis che sottende il vocabolo porcus‘maiale che vive solitario’ (Battaglia, III, 155; conf. Passerini Tosi, 297 e cosí anche Borgonovo-Torelli, 76), ancorché, propriamente, a viver solo sia esclusivamente il maschio; Devoto-Oli, 484 aggiungono che il termine ‘cinghiale’ deriva sí da singularis, ma a seguito di un incrocio con ‘cinghia’ per il collare di setole che contraddistingue l’animale. Anche in questo caso, come per il precedente ‘cigna’, la parola dialettale è frutto di una metatesi di ‘.’ e ‘.’.