Dizionario garfagnino

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CANFÍN

s.m.

Olio combustibile che si usava in specie per le lampade; petrolio, cherosene o altra miscela di idrocarburi, ad essi assimilabile (Pennacchi, Il Togno e la Garfagnana moderna, 90: “Nell’aria senti puzza di canfìn / (perdon! ora si dice cherosene)”; ancora Pennacchi, L’inquinamento, 101: “…l’aria sa di binzina e di canfin”). Battaglia, II, 632 cita ‘canfina’, cui attribuisce il significato di ‘essenza di trementina depurata per la distillazione, petrolio per lumi e fa derivare la parola da canfene, a sua volta dalla radice canf (base di canfora) con il suff. -ene, frequente nei nomi degli idrocarburi. Tale etimologia è assai rigorosa e crea qualche difficoltà all’accoglimento della tesi, decisamente più singolare e simpatica, proposta dal maestro Nello Guido Poli, secondo il quale “Canfin era il proprietario dello stabilimento da cui uscivano le bombole contenenti il petrolio, sulle quali era inciso il suo nome. Da qui l’appellativo dato dai garfagnini al prodotto”.