Dizionario garfagnino

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ARABBIA’ (ARABIA’, ARAPIA’)

intrans. e trans.

Coniugato come i verbi in ia’, ma in poche voci alla forma attiva; lo si trova all’infinito, per lo più unito al verbo fa’(nel significato di ‘provocare rabbia’ in qualcuno) e al part. pass. (arabbiato) diventato, ormai, agg. di uso comune sia come sinonimo di ‘adirato, stizzito’, sia nel senso di ‘vivande troppo salate, o speziate’, sia riferito ‘a persona o animale (cane o volpe, per lo più) affetto da idrofobia o rabbia’. Assai più frequente è invece la forma rifless. arrabbiassi nel senso di‘spazientirsi, adirarsi, divenir rabbioso’ (Pennacchi, Robbe dell’altro mondo, 127: “San Pietro lo guardò: Nun t’arrabbià”). La variante con la lettera . al posto della . (doppia o semplice) un tempo era frequente. Esiste anche la variante con la . e due ., per quanto più rara. Evidente la derivazione da rabbia, dal tardo lat. rabia per il class. rabies (Battaglia, XV, 181; conf. gli altri autori).