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INFARINÀTA
s.f.
Si trascrive testualmente la descrizione che di questo piatto fa Alcide Rossi (Antica gastronomia garfagnina in “La Garfagnana” dicembre 1966) riportata da Lorenza Rossi, 19: “Un piatto tipico tradizionale desiderato ed accetto dai nostri padri era l’infarinata, un minestrone-polenta i cui principali ingredienti erano: brodo di biroldo (ved. supra) farina di granoturco, pochi fagioli, cavolo nero invernale, patate, buon soffritto a base di lardo con qualche spicchio d’aglio e altre sostanze che vanno sotto il nome di ‘odori’ (vedi infra); il tutto fatto cuocere lentamente in un ampio lavezzo di bronzo. L’infarinata veniva quindi fritta lentamente fino a che sulle sue parti esterne non si fosse alzata una spessa e croccante crosta”. Lenzi, confermando gli ingredienti e il modo di preparazione della ricetta, precisa, dicendo una sacrosanta verità, che “fatta a fette e fritta è un piatto saporitissimo per una intera settimana”.