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GRÚLLO
agg. e s.m.
È noto, perché il vocabolo è ormai diventato comune anche nella lingua italiana, il significato di ‘sciocco, citrullo’ (dal quale ultimo forse deriva). Nieri, 93 riporta ‘a mani grulle’, nel senso di ‘a mani vuote’, e forse il significato dispregiativo è derivato proprio dal concetto di ‘vuoto’, collegato a testa, capo: non avendo niente nella testa, avendola vuota, uno è sciocco. Mestica, 708 dà proprio questa definizione al vocabolo: “(persona) che ha il capo vuoto”. Il vocabolo è definito di etimo incerto da Battaglia, VII, 82 che peraltro propone una derivazione deverbale dal lat. volg. corrotulare da cui crollare (toscano sgrollare) unito a grus ‘gru’, nel senso di dondolare il capo come fanno le gru; il grullo è chi sta ciondoloni, che dondola il capo, senza capire:in questo senso ved. Diz. Etimol. Rusconi, 455.