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DOVE’
intrans. (raramente trans.).
Pres. indic. Io dévo(débbo), tu dévi, egli déve, noi dobbiàm (dobbiàn), voi dovéte, essi dévono(dévon, débbono, débbon, dévino, dévin); pass. rem. io dovétti(raro dovéi)…essi dovéttero(dovéttino); part. pass. dovúto. Dovere. Si è ritenuto fosse il caso di menzionare questo verbo − identico, per significato ed utilizzo, all’italiano ‘dovere’ – perché il suo impiego è frequentissimo nella parlata della gente di Garfagnana. Si tratta di verbo servile, che, usato con un altro verbo all’infinito. indica quanto una persona deve, è obbligata, ha necessità di compiere (studiare, lavorare, dormire, leggere ecc.) ovvero quanto si sta per fare. Come ausiliare richiede quello voluto dal verbo accompagnato da dove’(ho dovuto studia’ la poesia; son dovuto ire dal medico). Come trans. si viene impiegto nel senso di ‘esser debitore’ (ti devo una somma di denaro, un favore): in tal accezione scompare l’aspetto servile del verbo che però è sottinteso: ti devo (rende, da’ ecc.) una somma di denaro. Dal lat. debere.